“Ti stacco la testa!” e altre minacce al sindacalista: arriva la condanna

“Ti stacco la testa!” accompagnato da altre frasi pesanti e minacce di morte. È passato solo un anno da quelle parole, pronunciate da un collaboratore del punto vendita Carrefour di via Tripoli, a Torino, ai danni di un sindacalista di Filcams Cgil. In questi giorni è arrivata la condanna del Tribunale, che ha riconosciuto la violenza (anche se solo verbale) intimando all’aggressore l’invio di una lettera di scuse e il pagamento di un risarcimento di 800 euro che la Filcams devolverà in beneficenza.

“La soddisfazione – dice il funzionario sindacale vittima delle minacce – non è per la cifra in sé, ma per l’aver sancito che gli atteggiamenti mafiosi, perché di questo si è trattato, non vincono e che la ragione sta sempre dalla parte di chi difende i propri diritti e quelli dei lavoratori entro la legalità”.

Come si ricorderà, l’8 aprile dello scorso anno, durante un presidio sindacale davanti al negozio in franchising Carrefour, un collaboratore del gestore del punto vendita aveva minacciato di morte un funzionario della Filcams Cgil, minacce urlate dinnanzi alle lavoratrici ed ai lavoratori; l’episodio aveva suscitato clamore, portando la multinazionale francese a revocare la licenza di franchising a Scoz group che gestiva il punto vendita.

“Oltre al risarcimento economico – prosegue il sindacalista – la lettera di scuse, pur indirizzata a me personalmente, è chiaramente il riconoscimento che il ruolo svolto dalla Filcams nella tutela dei lavoratori è importante ed è considerato tale dalla società civile”.

All’epoca si viveva una situazione piuttosto delicata all’interno del supermercato. E durante una protesta dei lavoratori, con tanto di bandiere, presidio e presenza delle forze dell’ordine a garantire la sicurezza di tutti, un uomo si era avvicinato al sindacalista insultandolo e minacciandolo di morte.

Accertato che il responsabile delle minacce era un collaboratore dell’azienda che aveva in gestione il punto vendita, Carrefour aveva tenuto, subito, a precisare: “Carrefour Italia comunica di essere già in contatto con l’imprenditore responsabile del punto vendita per le dovute verifiche e si riserva qualsiasi ulteriore azione a tutela del buon nome di Carrefour. L’azienda sottolinea che la tutela dei diritti dei lavoratori, il rispetto e la legalità rappresentano valori fondamentali, che l’azienda e tutti i partner sono tenuti a rispettare in maniera rigorosa”. Verifiche che hanno portato alla decisione di revocare il contratto di gestione a Scoz Group.

Seppure l’evento increscioso sia servito a smuovere la situazione di stallo in cui si trovavano i lavoratori, la soddisfazione maggiore sta sicuramente nel vedere condannati questi atteggiamenti incivili, con la sentenza di risarcimento e lettera di scuse.

“Ritengo importante – conclude il sindacalista – devolvere la cifra in beneficenza: l’intimidazione era sì rivolta alla mia persona, ma anche verso l’organizzazione che rappresento quindi il risarcimento prima di tutto va alla Filcams; d’accordo con la segreteria abbiamo deciso quindi di versare la cifra sul conto aperto dalla Cgil nazionale per gli aiuti umanitari nei confronti della popolazione ucraina”.