Appalti di servizi: dall’emergenza sanitaria alla ripresa

Pulizie e sanificazione, servizi integrati, vigilanza privata e ristorazione, la situazione degli appalti di servizi sia pubblici che privati dopo un anno di pandemia è davvero complessa, per questo la Filcams ha organizzato un’iniziativa online “Appalti di servizi: dall’emergenza sanitaria alla ripresa” per confrontarsi sulla situazione e pianificare gli ambiti di intervento e le azioni per il futuro, coordinandosi a livello confederale. Se per gli appalti di puliziesanificazione e servizi integrati sono aumentate le attività in particolare nella sanità e nei servizi socio-assistenziali, la ristorazione ha subito ricadute importanti: quella scolastica, dopo il primo lockdown e la pausa estiva, ha potuto riprendere l’attività se pur non con la stessa intensità, mentre ci sono molte difficoltà per il settore della ristorazione aziendale, che subisce il forte ricorso allo smartworking sia degli uffici pubblici che privati. Nella vigilanza sono diminuiti i servizi di porta valori, ma sono aumentate le attività di controllo legate all’emergenza pandemica, anche se alcune trasformazioni rischiano di diventare strutturali e ripercuotersi sull’occupazione. L’analisi degli ultimi dati disponibili in merito all’andamento degli appalti pubblici è stata presentata durante l’iniziativa da Pierdanilo Melandro di Itaca (Istituto per l’innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale) e par la di una diminuzione piuttosto netta delle gare nei settori Filcams interessati – pulizie ordinarie e sanitarie, guardiania e vigilanza armata, ma nel comparto delle pulizie e sanificazioni abbiamo potuto registrare un rilevante aumento di risorse destinate a servizi già appaltati per far fronte alle esigenze dovute all’emergenza Covid-19, mentre nella ristorazione collettiva i contratti in essere dall’inizio della pandemia sono stati spesso sospesi. Poi c’è chi non ha mai smesso di lavorare, ed è diventato indispensabile per garantire la prosecuzione dei servizi considerati essenziali, sia in ospedale, che nei supermercati o nelle fabbriche ed ha dovuto affrontare con grande impegno i rischi a cui erano sottoposti ogni giorno: “abbiamo dovuto agire a livello nazionale e territoriale per superare le discriminazioni tra dipendenti diretti e indiretti e cercare di far applicare i corretti DPI, le giuste protezioni e procedure” ha spiegato Cinzia Bernardini segretaria nazionale Filcams Cgil. “Il Protocollo sulla Sicurezza, siglato da Cgil, Cisl e Uil con il governo e le parti datoriali, (che è diventato norma di legge) ha fatto la differenza, perché prevedendo la sospensione dell’attività in mancanza di sicurezza ci ha permesso di agire per ottenere misure di sicurezza adeguate e ci consente, ad oggi, di vigilare sull’applicazione delle norme, anche attraverso i comitati aziendali, così come siamo impegnati, anche con la sottoscrizione di avvisi comuni, per chiedere l’inserimento delle lavoratrici e dei lavoratori degli appalti di servizi nel Piano prioritario di vaccinazione ” Per la Filcams è indispensabile un confronto con le imprese, soprattutto nel comparto della ristorazione collettiva, per essere parte attiva nei processi di riorganizzazione aziendale, per poter utilizzare tutti gli strumenti a disposizione, compresa la formazione per la riqualificazione del personale per favorire la ricollocazione e non pagare un prezzo alto in termini di posti di lavoro. “Ma indispensabile sarà anche migliorare la contrattazione inclusiva, che è stata faticosa durante l’emergenza sanitaria. Abbiamo ottenuto anche risultati positivi, ma il coinvolgimento e il coordinamento con le altre categorie e il ruolo di indirizzo della confederazione sono necessari per recuperare i ritardi registrati.” L’improvvisa emergenza sanitaria è caduta sulle vite di tutti sconvolgendo quotidianità e lavoro, ora è tempo di provare a riprogrammare la ripresa: la proroga degli ammortizzatori sociali, il prolungamento del blocco dei licenziamenti per tutti i settori e i rinnovi dei contratti nazionali per multiservizi e vigilanza, sono le priorità. “Il contratto Nazionale “afferma la segretaria nazionale “deve svolgere un ruolo di riconoscimento e valorizzazione del lavoro, della sua qualità e della sua rilevanza, ma serve un atteggiamento diverso da parte delle Associazioni Datoriali e delle imprese, partendo dal rinnovo dei Contratti Nazionali dovremmo essere congiuntamente impegnati a dare valore al settore che è centrale per la ripresa dell’economia e potrebbe essere volano di sviluppo e per la creazione di nuova occupazione.” “È necessario un impegno comune per lavorare insieme e chiedere al Governo un’attenzione diversa al settore, perché la pandemia non ha cancellato i problemi negli appalti di servizi: le imprese vogliono sempre tagliare le ore di lavoro, gli affidamenti sono sempre al ribasso, le clausole sociali spesso non vengono inserite correttamente e i controlli post affidamento sono sempre scarsi, spesso inesistenti.” “La categoria dovrà sempre più lavorare per ottenere luoghi di confronto per definire Leggi Regionali, Linee guida, accordi quadro per agire concretamente la Contrattazione di anticipo per la costruzione dei bandi di gara, per l’inserimento di clausole sociali, l’indicazione del corretto CCNL e norme volte alla tutela occupazionale e reddituale, per questo è centrale la collaborazione con la CGIL a tutti i livelli”.