Crescono i fallimenti, soprattutto nel terziario e nell’edilizia

Il commercio risulta essere tra i settori più toccati con 27 mila posti persi nel 2014.

Nel corso dell’ultimo anno, i fallimenti aziendali hanno superato il tetto di 15 mila unità, segnando il livello più alto da oltre un decennio e un incremento del +10,7% rispetto al 2013. È quanto emerge dall’osservatorio di Cerved. ‘Migliori’ i dati sulle procedure concorsuali non fallimentari, scese del 16,4% rispetto al 2013 grazie soprattutto al netto calo dei concordati preventivi, scesi del 20%.

Nel 2014, inoltre, sono diminuite del 5,3% le liquidazioni volontarie per la prima volta da quattro anni.

Questo si traduce anche in una contrazione evidente in termini di occupazione. A livello geografico, l’area più colpita nel 2014 è il Nord Ovest che ha riportato l’incremento più elevato di chiusure e raccoglie oltre un terzo di impieghi persi, circa 59mila, di cui ben 40 mila solo in Lombardia. Dal punto di vista settoriale, le aziende del terziario sono quelle più coinvolte, con 29 mila posti persi di cui 27 mila nella distribuzione.

A livello percentuale il settore manifatturiero ha riportato un lievissimo incremento di fallimenti (+0,3%), l’edilizia del 12% e i servizi di oltre il 15%, con il commercio a segnare l’impatto negativo più forte.