3 ottobre, sciopero generale Cgil: la Filcams in piazza per Gaza e la Flotilla

La Filcams Cgil aderisce, al fianco della Confederazione, allo sciopero proclamato per la giornata del 3 ottobre in difesa della Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza.

Quello subito nella serata del 1 ottobre dalle attiviste e dagli attivisti della Global Sumud Flotilla diretti a Gaza per portare a compimento una missione umanitaria e pacifica è un atto grave con il quale Israele, ancora una volta, decide di ignorare i fondamenti del diritto internazionale, arrogandosi una libertà di azione che non tiene in alcun conto quanto sancito dalle Convenzioni di Ginevra nel quadro delle operazioni umanitarie e dalla Convenzione Onu sul diritto del mare.

L’aggressione armata contro navi civili che trasportavano aiuti umanitari non è solo un crimine nei confronti di cittadine e cittadini inermi, ma un attacco all’ordine costituzionale e una violazione dei principi supremi su cui si fonda la Repubblica: la salvaguardia della pace, dei diritti umani e del rispetto degli obblighi internazionali.

Un ordine edificato dal lavoro di generazioni intere, con il contributo decisivo delle organizzazioni sindacali: è necessario che l’Unione Europea e i governi ritrovino il coraggio di ristabilire la piena vigenza del diritto di pace.

Il varco che le imbarcazioni della Flotilla cercano di aprire non è solo attraverso il mare: il loro viaggio, tutt’altro che irresponsabile, rappresenta l’unico gesto concreto volto a stigmatizzare le atrocità che Israele ha compiuto, e sta ancora compiendo, nella Striscia di Gaza sotto gli occhi di un mondo distante e inerte, dal quale sono arrivate soltanto poche e formali dichiarazioni di condanna.

Il viaggio della Flotilla ha aperto un varco nelle coscienze delle tante cittadine e cittadini che stanno partecipando, sempre più numerosi, a manifestazioni di protesta contro la ferocia e la devastazione messa in atto dallo stato israeliano nei confronti della popolazione palestinese: un piano sistematico di violenza e sterminio, che si è avvalso di tutti gli strumenti possibili per annientare gli abitanti della Striscia, dai bombardamenti al blocco degli aiuti che li ha ridotti alla fame.

Abbiamo assistito alla distruzione degli ospedali, all’uccisione degli operatori sanitari, all’eliminazione degli addetti dell’informazione. Un orrore quotidiano, un genocidio, che si consuma ormai da due anni e che con oltre 60.000 morti, due milioni di persone costrette alla fuga e una città ridotta in macerie ha travalicato in modo smisurato il pure gravissimo attacco perpetrato contro Israele da Hamas il 7 ottobre 2023.

Le attiviste e gli attivisti della Flotilla ci insegnano a non osservare quanto accade in silenzio, a non credere che quanto avviene sufficientemente lontano da noi non ci riguardi, perché l’assuefazione all’orrore è un potente anestetico che lascia campo libero alla spietata libertà di uccidere che sta avvelenando il mondo.