Gara Consip per il Parco archeologico del Colosseo: servizi al ribasso e lavoratori a rischio

Le Organizzazioni Sindacali Filcams CGIL Roma e Lazio e Fisascat CISL Roma Capitale e Rieti richiamano l’attenzione sulla situazione di profonda incertezza lavorativa nella quale versano i lavoratori dipendenti della Società Cooperativa Culture impiegati presso i siti del Parco Archeologico del Colosseo, attualmente al centro di una procedura di gara Consip inerente i servizi di biglietteria e controllo accessi, il primo affidamento di grande rilievo in tema di appalti nei Beni Culturali all’indomani della crisi pandemica.

“Riteniamo che si debba accendere un faro circa i rischi concreti contenuti nella procedura di gara, di fatto concepita per essere una mera fornitura di personale ed attrezzature svuotata dei contenuti sociali e culturali che monumenti come quelli presenti nel Parco Archeologico del Colosseo dovrebbero assicurare alla collettività” dichiarano le Organizzazioni Sindacali.

Questo scenario fosco è aggravato dal fatto che dai documenti di gara emerge come la stessa sia concepita al ribasso, con solamente il 5% circa dell’importo destinato a postazioni di biglietteria nelle quali siano fisicamente impiegati i lavoratori, molti dei quali presenti sul servizio da lungo tempo in virtù delle proroghe concesse all’attuale concessionario.

“Vogliamo dunque denunciare questo scenario di grande incertezza lavorativa ed impoverimento culturale, aggravato dal silenzio assordante della Direzione del Parco Archeologico del Colosseo in merito al destino di tutti gli altri comparti non inclusi nella gara, quali la didattica ed il call center.

Vogliano inoltre denunciare e stigmatizzare anche la linea fin qui tenuta dalla Società Cooperativa Culture nei confronti dei lavoratori, che ad oggi non risulta siano stati informati dall’azienda circa questo stato di cose, pur avendo le Organizzazioni Sindacali più volte sollecitato la cooperativa in questo senso” continuano le Organizzazioni Sindacali.

La Società Cooperativa Culture infatti non solo non fornisce risposte ai lavoratori, molti dei quali sono soci e hanno dunque concorso alla stabilità economica della cooperativa, ma come dalla stessa comunicato alle in occasione dell’ultimo tavolo sindacale, ha ritenuto di inserire nell’offerta presentata ai fini della partecipazione alla gara Consip una pianta organica sovradimensionata di fatto rispetto al personale effettivamente impiegato presso i siti del Parco.

“Riteniamo sconsiderata ed azzardata questa modalità che rischia di aggravare un quadro profondamente incerto e segnato da un generale impoverimento delle condizioni retributive dei lavoratori” concludono Filcams e Fisascat.